lunedì 1 maggio 2017

Il Sacro Monte di Orta

Il complesso monumentale del Sacro Monte di Orta, attualmente riserva naturale protetta, fu iniziato nel 1591, sulla collina, dove si innalzava già la chiesa di San Nicolao, un antico luogo di culto della Madonna della Pietà già esistente nell’alto Medioevo.
Comprende 20 cappelle del XVII° e XVIII° secolo, che contengono
 degli affreschi di Morazzone, Nuvolone, Cantaluppi e Procaccini e delle statue in terracotta di Beretta, Bussola e Prestinari , che illustrano la vita di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia.
Il Sacro Monte ha una notevole importanza sia religiosa sia ambientalistica: copre un’area di tredici ettari e dal 1980 è diventato Riserva Naturale Speciale.
I lavori per costruire le prime cappelle ebbero il contributo del vescovo di Novara, Carlo Bescapé, 1593-1615, che soggiornava spesso nel suo palazzo sull’isola, di altri benefattori e grazie alla “Fabbriceria”, istituzione che raccoglieva tutte le offerte degli ortesi e dei pellegrini.
Le  cappelle furono disposte su un percorso a spirale e lungo i viali che le collegano furono piantati degli alberi, che offrivano al pellegrino ombra per riposarsi e momenti di raccoglimento.
Le prime cappelle sono di stampo classicheggiante, le altre sono di gusto barocco e rococò.
Costante è l’utilizzo di tecniche e materiali  tradizionali: la copertura delle cappelle è in lastre di pietra beola, tipica della zona, estratta dalle cave di Oira, così come la pietra utilizzata per i particolari decorativi ed architettonici, architravi, colonne, pilastri, soglie, è di provenienza locale. Frequente è l’uso del serizzo di  Borgomanero e del marmo di Oira. I tetti delle diverse cappelle sono di legno, che si trova sui pendii del Monte e nelle zone circostanti, e le parti in pietra provengono dalle pietraie di Buccione.
Particolare curioso è  il disegno della mano, presente sulle facciate anteriori delle cappelle, che indica il percorso da seguire, sotto alla quale si trovano scritti in numeri romani i numeri delle rispettive cappelle. mentre all’interno delle cappelle vi sono delle grate in legno o in ferro a maglie, più o meno fitte, per proteggere le statue e le decorazioni interne delle cappelle.
In un punto panoramico che guarda sul lago si trova il Monastero del Sacro Monte .
Nel 1980 è stata costituita la Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte d’Orta per salvaguardare il patrimonio  culturale e paesaggistico. In questo luogo, la Natura  non è solo elemento complementare ma è protagonista.
Il percorso si svolge in modo ascensionale sulla cima di un monte che sta fra il lago  e il  cielo .
Il lago nella mitologia antica aveva un significato simbolico: era l’occhio della terra da cui gli abitanti del sottosuolo scrutavano il mondo e da cui affioravano fate, ninfe e streghe
Il cielo va verso Dio e verso la luce, che crea una atmosfera magica e soprannaturale. E ‘ un percorso che ha un  doppio rapporto con l’ambiente circostante: essendo ricco di alberi e siepi e angoli per il riposo, induce alla riflessione, alla meditazione, alla devozione. La spettacolarità del paesaggio appaga la vista e lo spirito
 La verticalità degli alberi suggerisce l’innalzarsi dello spirito verso il cielo; la nascita, la crescita e la caduta delle foglie suscita l’idea dell’evoluzione e della rigenerazione. Gli alberi segnano tutto il percorso, che si sviluppa verso l’alto, verso la cima del monte, come a significare il passaggio dalla condizione terrena a quella celeste, da acquisirsi con fatica e perseveranza.
L’acqua è simbolo di purificazione e rigenerazione materiale e spirituale. Dopo l’arco d’ingresso c’è una fontana costituita da un animale fantastico in pietra con testa d’aquila - simbolo di rigenerazione - e corpo di serpente - simbolo del male - Quasi all’apice del giardino c’è un pozzo che rappresenta l’unione tra i tre elementi della natura: aria, terra, acqua.
La particolare esposizione delle cappelle invita alla scoperta. Le cappelle si fondono con lo spazio circostante grazie alla loro struttura ricca di aperture , archi e colonne. Le  scene  in esse contenute ricordano le rappresentazioni teatrali: erano così comprensibili dalla grandi masse di pellegrini.
 Le Scene Pietrificate ricreavano quell’atmosfera quotidiana che facilitava la partecipazione in prima persona dello spettatore-pellegrino attraverso il suo calarsi dentro la scena, lo scrutare, il meditare, il rivivere gli eventi della vita di san Francesco.
La Vita di S.Francesco è stata scelta per due scopi :invitare i cristiani a rimanere fedeli alla Chiesa e non al mondo protestante e
modellare la propria vita sull’esempio del Santo, delle sue opere e dei suoi buoni sentimenti
La rappresentazione del soggetto principale è affidata alla scultura mentre alla pittura  è affidato un compito narrativo e di commento

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