lunedì 16 febbraio 2015

Guido Boggiani

Guido Boggiani lasciò il Lago d’Orta alla fine dell’Ottocento, andò in Sudamerica dove con foto e disegni raccontò e studiò la vita delle popolazioni indios.
Fino a pochi anni fa c’era una scuola a lui intitolata, la mia scuola media dove ho passato tre anni scolastici nei lontani anni sessanta . Adesso a Omegna a ricordare Guido Boggiani resta solo una strada. 
Dimenticato in patria il grande esploratore, etnografo, pittore e fotografo è stato celebrato in Sud America lo scorso anno e la città di Asunciòn, capitale del Paraguay, gli ha dedicato una mostra curata dal critico Ticio Escobar.  
Nato a Omegna nel 1861,  a 18 anni Boggiani iniziò a viaggiare in Sud America facendo il commerciante, ma nello stesso tempo studiando le popolazioni indios Caduvei e Chamacoco che all’epoca vivevano in una zona compresa tra gli attuali stati del Paraguay e del Brasile, e svolgendo un lavoro immenso nella conoscenza e nello studio di quel popolo.
 Fu il primo a fotografarli, disegnarli e studiarli unendo, come un genio rinascimentale, arte e scienza. Fu ucciso, in circostanze rimaste misteriose da alcuni indios nel 1901 a soli 40 anni. 
Uno dei massimi studiosi di Guido Boggiani è il novarese Maurizio Leigheb, anch’egli esploratore e etnologo.  «Boggiani fu un personaggio straordinario e ancora oggi guardando alle sue opere e a quanto ha fatto non si può non restare affascinati dalla sua figura ; fu pittore, esploratore, fotografo, etnografo e linguista. Nella sua persona si trova un incredibile connubio di scienziato e artista. Le sue foto, i suoi disegni sugli indios sono non soltanto delle opere d’arte, ma anche una testimonianza unica e straordinaria per conoscere quel mondo».  
Numerosi anni fa quei disegni e quelle foto furono esposte qui ad Omegna al Forum: erano bellissime
Forse sarebbe opportuno riaverle nel nostro museo cittadino del casalingo per far conoscere anche ai giovanissimi la figura di questo concittadino illustre ma molto poco conosciuto 

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